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PLX4032: risultati incoraggianti nel trattamento del melanoma metastatico


Uno studio di fase I riguardante PLX4032 ha mostrato un aumento mediano di almeno 6 mesi della sopravvivenza senza peggioramento della malattia, oltre a una riduzione delle dimensioni del tumore. Questo risultato è stato anche osservato nei pazienti in cui il tumore si era diffuso a livello epatico, polmonare e osseo.

Il melanoma è il tumore della pelle più grave, con circa 160.000 nuovi casi diagnosticati ogni anno nel mondo. Il melanoma è curabile in caso di riconoscimento precoce, ma i pazienti con malattia metastatica raramente guariscono con i trattamenti attualmente disponibili. Solamente una piccola percentuale ( inferiore al 2% ) sopravvive più di 2 anni dopo che le metastasi sistemiche sono diventate evidenti.

PLX4032 è una piccola molecola, assunta per os, che inibisce in modo selettivo la mutazione BRAF.
BRAF è un importante mediatore della crescita e della divisione cellulare, ma quando subisce una mutazione diventa causa del 60% dei casi di melanoma e dell’8% circa di tutti i tumori solidi.

Nello studio di fase 1, PLX4032 è risultato ben tollerato a dosi terapeutiche. È stata osservata una risposta parziale in 9 pazienti affetti da melanoma positivi alla mutazione, ed una risposta minore in 4 pazienti affetti da melanoma e positivi alla mutazione.
E’ stata riscontrata regressione delle lesioni metastatiche in tutte le sedi in cui normalmente si diffonde il melanoma, inclusi fegato, polmoni ed ossa.
La malattia è stata controllata fino a 14 mesi con la terapia continua; molti responder hanno proseguito il trattamento.
La sopravvivenza libera da progressione è stata di 6 mesi ( valore mediano ).

Per contro, non è stata osservata alcuna risposta al trattamento in un ristretto gruppo di pazienti privi della mutazione BRAF, con una sopravvivenza libera da progressione inferiore a 2 mesi, in linea con i dati storici.

Gli eventi avversi associati al farmaco, tra cui rash e fotosensibilità, sono stati classificati come eventi di grado lieve. Gli eventi avversi gravi, inclusa la diagnosi di carcinoma cutaneo a cellule squamose, sono stati osservati in alcuni pazienti dopo trattamento cronico. ( Xagena2009 )

Fonte: Roche, 2009


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