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Terapia superficiale a raggi X per il carcinoma a cellule basali e a cellule squamose


Le modalità di trattamento non-chirurgico efficaci per il carcinoma a cellule basali ( BCC ) e il carcinoma a cellule squamose ( SCC ) sono limitate.

È stata valutata l'efficacia e la fattibilità della terapia superficiale con raggi X nel trattamento del carcinoma a cellule basali e del carcinoma a cellule squamose in ambito ambulatoriale.

Un'analisi retrospettiva è stata effettuata su 1.715 carcinomi a cellule basali e carcinomi a cellule squamose cutanei primari istologicamente confermati, trattati con terapia a raggi X superficiali, tra il 2000 e il 2010.

Dei 1.715 tumori valutati durante questo periodo, 712 erano carcinomi a cellule basali dimostrati istologicamente ( 631 nodulari e 81 superficiali ), 994 carcinomi a cellule squamose ( 861 SCC in situ e 133 SCC invasivi ), e 9 mostravano caratteristiche distinte sia di carcinoma a cellule basali che di carcinoma a cellule squamose nello stesso campione bioptico.

Le stime di Kaplan-Meier dei tassi di recidiva cumulativi di tutti i tumori a 2 e 5 anni sono state, rispettivamente, pari a 1.9% e 5.0%; le stime di carcinoma a cellule basali a 2 e 5 anni sono state del 2% e del 4.2%, rispettivamente; e le stime di carcinoma a cellule squamose a 2 e 5 anni sono state, rispettivamente, dell’1.8% e del 5.8%.

I tumori nei pazienti maschi e quelli con un diametro superiore a 2 cm sono stati associati con un aumento statisticamente significativo del rischio di recidiva.

In conclusione, la terapia superficiale con raggi X resta una soluzione non-chirurgica valida per il trattamento del carcinoma a cellule basali e del carcinoma a cellule squamose primari in pazienti in cui l'intervento chirurgico non viene accettato, è sconsigliabile, o potenzialmente associato a notevoli limitazioni estetiche o funzionali. ( Xagena2012 )

Cognetta AB et al, J Am Acad Dermatol 2012; 67: 1235-1241


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